GENGIVE

La raccolta Gengive di Andrea Napoli si configura come un’esperienza carnale cui mai sangue fu più straniero. Accetta la materialità del mondo e il suo corpo come ovvia evidenza, fin dal titolo, ma li tratta con interesse da coroner che ostinatamente cerca barlumi di metafisica nel cadavere dell’esistenza. Lo stile oggettivo di quest’opera, la versificazione disseccata da ogni posa libresca o, peggio, in odore di poeticità, denudano la pancia di …

Il Melting-Pot

«Ecco, questo è il grande melting-pot, non ne senti il fragore e il ribollire…» “Le prime ad apparire furono le spiagge del Jersey, sparse tra colline, punteggiate di casette simili a giocattoli giapponesi. Dallʼaltro lato si poteva ammirare la Statua della Libertà, se si aveva lo stomaco per farlo”. Emanuel Carnevali Massimo Vignelli, Melting Pot Flag, 1989 Si fa presto a dire «America».  Con queste parole si apre lʼintroduzione di …

V.

Parlami della Polonia, Andrea, parlami dei grandi prefabbricati, di Katowice o della signora vestita di bianco. Ascoltami, dimmi che sarebbe bello là, dove la bellezza conta meno che niente, dove il cemento si fa commestibile e le icone del tempo si mostrano per quello che sono. Solo questo, forse. Non più per sentirci gli unici detentori della crisi, ma compartecipi imparziali e ansimanti, perfettamente cascanti, ostaggi di voglie e liberi …

INFERA SUITE

Le parti, di varia estensione, in cui è strutturata la raccolta, richiamano alla mente echi musicali mai sopiti e propri del vissuto del giovane poeta musicista. La Suite (per chi non ne fosse a conoscenza) consiste in un complesso di brani strumentali nati dalla consuetudine di riunire insieme più movimenti di danza: Prélude, Allemande, Courante, Sarabande, Bourrée e Gigue, che in questa sede trovano spazio come titoli delle diverse sezioni …

Il Pendolo

«Formula figurale del desiderio» o, che è la medesima cosa, «scrigno di luce in una chiave d’ombra»: questi versi, tra desiderio e luce, sembrano contenere i due fuochi principali della poesia di Andrea Napoli e, allo stesso tempo, ne riassumono la funzione. Sono due i cuori del Pendolo, prima raccolta di versi del giovane poeta: uno è costituito dal margine corporale e afflitto di un vissuto puro e, tutto sommato, …

VIII

VIII Ho affidato questo o quel me stesso alle assi sconnesse di un vecchio porto di Dublino. «Tu non hai corpo, sei solo un vasto spazio». Mi venne in mente la parola docks, come dicono gli inglesi. «Manchi di ogni senso di risolutezza, di determinazione», continuò. Alle due di notte le luci del pontile sono puntini sospensivi che posano la testa sul petto incerto di una donna. «Sei troppo debole …

Malgrado le mosche

Risate d’importazione danzano in uno spazio sgombro sotto le lanterne sfumate di un Irish Pub. La notte contrae gli odori e le spiagge inaridiscono. E le sue parole – « Ho dormito di nuovo con quel poeta. Diceva che si sarebbe tagliato le vene il coglione » –  

Questo e quello

Questo e quello ed ogni lume cieco fiaccola; i recinti di piume sono agnelli in cammino che da strilli di stecchi raspano in furie cavate. D’uomini e donne, con fiori certosa d’aceto, oscillano i boschi crudeli di mondi sghimbesci

Era vento

Dal battello che squassa la misura d’uno stretto dal sibilante diniego che addobba il grande gorgo dall’alto colle in cui pietre tonde di macelli s’arrampicano sopra fradici gabbiani di fortuna – Era vento e rugge in volto.