Valzer

Spillavano indifferenza scura i tuoi occhi da dipendente mentre in strada le mamme annunciavano malasorte ai figli senza più colletti da trattenere: per mille anni ho appoggiato la mia noia su quel legno rigato e appiccicoso ma il cielo grondava sangue alla vaniglia, il telefono era occupato e tu non mi cercavi mai.

Cronica dell’immondo emerso

Raggiunsi il bagno arrancando fra il pattume che lastricava il pavimento. Con acribia m’infilai le dita in gola fino a toccare l’intimo della mia mortificazione. I cibi fagocitati poco prima sgorgarono nella tazza ancora interi, ricoperti da una viscosità di sangue e succhi gastrici. Snervata, ma pervasa di un senso d’appagamento, tornai a distendermi sul letto. Da mesi inanellavo così le mie giornate, vivendo parossisticamente l’anelito di essere accettata, e …