Stagioni | Roberta Cricelli

Il solstizio d’estate mi taglia la giugulare.Il futuro incerto di chi gravita intorno alle mie coronarie mi increspa i pensieri di lava.Un paio di gambe sbullonate non copre le distanze geografiche ed emotivelasciando ai confini fisici la libertà di autolimitarsi.Gli occhi altrui mi paiono piú nitidi del verde acqua in cui affogo consapevolmente.Il bene ideale e il male pensato anneriscono le falangi.Anatomia in dissolvenza che non vuole discutere con la …

Simulacri

Foreste di antenne sopra i tetti, croci di un’epoca remota, le anime dei morti sepolti nei tubi catodici vagano sotto i portici di radiche – sagome d’angoscia -, la piazza è un simulacro, il rivolo d’acqua tra gli scogli dove s’incaglia la sporcizia portata lì dalla corrente, la stanchezza d’un sax sfoca i lampioni delle strade rendendoli una compagnia sopportabile per gli occhi, si desta il sortilegio dell’imbrunire e l’ombra …

Nonostante sia

D’ancor prima io desiderato deserto impensierito batto gli attimi più soli ancora in fugadai luoghi insegnati dalla folla. A distanza d’una piccola morte sai dirmi adesso dove andare? Dacché soltanto in queste negligenze potreiriconoscere il recesso incendiariodei miei gesti in allegriatanto che ormai ministri e camerieri,editori e borghesi conosconoper filo e per segno la loro mia vera natura.Ad ignorare quale cenere mi decorisono rimasto io soltanto. Solo con la mia …

V.

Parlami della Polonia, Andrea, parlami dei grandi prefabbricati, di Katowice o della signora vestita di bianco. Ascoltami, dimmi che sarebbe bello là, dove la bellezza conta meno che niente, dove il cemento si fa commestibile e le icone del tempo si mostrano per quello che sono. Solo questo, forse. Non più per sentirci gli unici detentori della crisi, ma compartecipi imparziali e ansimanti, perfettamente cascanti, ostaggi di voglie e liberi …

Gerede

La totale infondatezza della chiacchiera non è un impedimento per la sua diffusione pubblica ma un fattore determinante. La chiacchiera è la possibilità di comprendere tutto senza alcuna appropriazione preliminare della cosa da comprendere. La chiacchiera garantisce già in partenza dal pericolo di fallire in questa appropriazione. La chiacchiera, che è alla portata di tutti, non solo esime da una comprensione autentica, ma diffonde una comprensione indifferente, per la quale …

PORNOTECA

I tempi di latenza tra caviglia e caviglia insegnano ai calici vuoti la vanità, la norma oscena degli addii ai passi. Sposarci sulle pellicole di Pietrangeli, poi lasciare al tempo il tempo d’andare, nei cuori dei circuiti stampati e in silenzio dilatare la nostra pornografia del dolore. Di te ho scopato la santina dall’effige narcisa, la badessa intenta a incendiare i suoi quadri, la sciantosa di picche che muta gode. …

Nudo

Nudo, lucido come le tue labbra incapaci di seccarsi, pure nella solitudine, da cui soffiano tempeste d’altoforno, rotolo giù per la valle infinita. Rimbalzo tra sassi, tamburi in sordina, incastonati dove sanno, spigoli esatti, che ridanno alle ossa una forma più giusta. Annaspo nella zuppa di cielo e di terra tra bave di clorofilla sulla pelle lucida di sudore. Spine di legno fanno buchi troppo piccoli per sfiatare il male. …

Il loro gioco

Chi sono questi crani che mi spiano?Che s’annida nei loro bulbi adunchi?Le strade si coagulano, e mai increduli mi offrono sorrisi, ciechi! sullo stradario del collasso. Dove andare, se non dove loro mi raccomandano? Marcia intanto la vita negli alvei crivellati di paure. Appese – e blu – ai portoni tumefatti elemosinano– amore –le madri-pipistrello. Stride la morte. Mi hanno avuto, alla fine, con quelpresagito, tetro colpoalle spalle. Nel serra …

Andrea Russo

Mi ha raggiunto, al di là delle valli, del cielo, dei mortiferi anfratti cittadini. Mi circonda, il lerciume. E questo fiume, in passato anticamera per la redenzione, riveste ora le sue acque, con un’opaca mistura. Mi ricorda gli occhi dei vecchi al bar, nel borgo dei miei avi. Loro sì, che sapevano guardare gli uomini come si guardano i maiali.