Elegia – (le ferite delle Ninfe)
Starò qui a guardare, sospeso, il letto del fiume vacante aspettando che il violino della montuosa liuteria scacci l’angoscioso silenzio.
Starò qui a guardare, sospeso, il letto del fiume vacante aspettando che il violino della montuosa liuteria scacci l’angoscioso silenzio.
Confondere gli opali che m’offre la tua mano menzognera e pietosa con gli astri che, tra echi di cosmici fragori, dentro me la genesi celebrano di sacre sinfonie spazio-temporali più non mi è dato:
Insegnami a riconoscere l’esultanza delle alte sfere non più soltanto tra i recessi dei miei arditi slanci di pensiero, ma tra il fango, la carne, il silenzio, come pure dentro ai dettami del mio