Simulacri

Simulacri

Lucchetto – Veronica Minucci

Foreste di antenne sopra i tetti, croci di un’epoca

remota, le anime dei morti sepolti nei tubi catodici

vagano sotto i portici di radiche – sagome d’angoscia -,

la piazza è un simulacro, il rivolo d’acqua tra gli scogli

dove s’incaglia la sporcizia portata lì dalla corrente,

la stanchezza d’un sax sfoca i lampioni delle strade

rendendoli una compagnia sopportabile per gli occhi,

si desta il sortilegio dell’imbrunire e l’ombra s’allunga

e par di poter saltar gli edifici con un balzo, poi, il buio

riporta la verità sul mondo, tutto è parte del niente.

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