6 aprile 1909

Cara Josephin, come vorrei tu fossi qui con me. Le misure sono state difficoltose ma ne sono sicuro, finalmente, al mio terzo tentativo, posso dire di aver raggiunto la meta. Eppure la sfortuna mi stava tendendo l’ennesimo agguato. Ieri per poco non finivo con la slitta in un crepaccio. È mancato un soffio. Sono stati i cani a intuire il pericolo, a scartare di lato anche se era impossibile vedere …

L’Ultima Estate

Leggere fa male, dovrebbero scriverlo su ogni pagina stampata, come fanno sui pacchetti di sigarette, nel senso che leggere uccide le illusioni e, se le condizioni ambientali sono avverse, non lesina neanche prosaici insulti fisici. Come ogni giorno sono giunto al solito angolo della strada e, sbuffando e ansimando, mi sono procurato il solito giornale dal solito edicolante di sempre. Farlo con questo caldo asfissiante pare un atto eroico o …

Al Disgelo

Lassù, nella baita, Ugo intagliava. Ugo era storto come i pezzi di legno da cui toglieva l’eccesso per arrivare all’idea. Si era fatto bianco di vecchiaia. Era stanco. Le sue maschere e gli elfi, gnomi, nani che sottraeva al legno morto oltre a ciò che il bosco spontaneamente offriva erano il necessario, altro non serviva. Un paio di volte al mese dal paese viene Eduardo. Mette la mia lista in …

Anne

Eccola. Sta entrando. Si voltano tutti. Uomini e donne.La sua bellezza è potere. Ne è cosciente. Lo esercita. Lo adopera senza remore.È come un’aquila. Un’aquila non si fa scrupolo di usare gli artigli per ghermire.Camminata da pantera che fende la sala. Cala il silenzio.Si siede davanti a me, mi saluta con la manina, sposta una ciocca di capelli.Prende la lavagnetta. -Ciao tesoro mio. Come va?- Le rispondo che va bene. …

Stiamo veramente scegliendo?

Missiva di Francesco Principe indirizzata a Pietro Paolo Morrone   Carissimo, ieri ho conversato con una cara amica che, come me, conosce tanti personaggi dotati di robuste velleità letterarie. Sono sprofondato nel bel mezzo di una paludosa diatriba. Il punto centrale della nostra discussione, lungamente rimpallato senza esaurirlo, anzi, vivaddio, neanche superficialmente intaccarlo, è questo: “scrittori lo si diventa per scelta o per congenita propensione?” Nel suo dibattere era presente …

La Stanza

 racconto di Francesco Principe Non c’è letto. Fa caldo. Blanco arrotola la sua camicia da notte, ovvero la parte superiore dell’unico indumento che possiede, per usarla come cuscino. Blanco da principio pensò che non sarebbe stato possibile prender sonno così, per terra, come un cane. Avrebbe rivisto la luce del sole? Si sentiva infelice da tempo. Ma ora? Lo era di più o di meno? Certo avrebbe voluto quantomeno salutare …

L’anima nella pancia a primavera

racconto di Francesco Principe Giungendo al cancello noti subito l’aria gotica che spesso ammanta i palazzi concepiti con gusto razionalista ma abbandonati alla furia artistica degli elementi. Ove in origine erano solo superfici piane, lisce, omogenee e pulite, decenni di scoli, sudiciume, cacca d’uccello e incuria avevano dipinto tutta una gamma di chiaroscuri in un dagherrotipo di archi e pinnacoli. Posti come questo hanno un’atmosfera triste. Posti come questo sanno …

Ablehnung

racconto di Francesco Principe G uardo dalla finestra. Che panorama desolante. Nebbia. Solo nebbia. Il rumore della risacca e odore di salsedine. Una monaca si avvicina alla porta e mi fa cenno di seguirla. Rimane ferma. Nel silenzio. Non vedo i suoi occhi ma sento uno sguardo freddo, scuro e storto passare oltre me e fermarsi su qualcosa alle mie spalle. Nulla del suo corpo è in vista. Il Suo …