Io solo un imbrattacarte | Matteo Mazza
Io solo un imbrattacarte di passaggio nell’elegia al mondo tu fra le tante leonesse mia speciale musa.
Io solo un imbrattacarte di passaggio nell’elegia al mondo tu fra le tante leonesse mia speciale musa.
Questo e quello ed ogni lume cieco fiaccola; i recinti di piume sono agnelli in cammino che da strilli di stecchi raspano in furie cavate. D’uomini e donne, con fiori certosa d’aceto, oscillano i boschi crudeli di mondi sghimbesci
E poi mi ha preso Mi ha mostrato la torre dove è rinchiusa da millenni la principessa di tutte le fiabe, L’ incrocio di strade dove a mezzanotte puoi incontrare il diavolo per patteggiare, La grotta marina dove l’acqua gocciola verso l’alto, Il mantice che soffia i venti, Mi ha detto che Gesù Cristo è stato crocifisso perché la croce è il mondo
Tu che sei lascito di Antigone, madre di tutti i diritti e presidio di ogni dovere hai concesso la sovranità ai tuoi figli, oggi schiavi di un groviglio di serpenti.
Uomo che te ne stai a guardare, seduto sulla solida Terra, barchette affondare tra le onde. Uomo che te ne stai a guardare, colla pancia gonfia di noia, ometti di Lego che giocano in mare.
Dal battello che squassa la misura d’uno stretto dal sibilante diniego che addobba il grande gorgo dall’alto colle in cui pietre tonde di macelli s’arrampicano sopra fradici gabbiani di fortuna – Era vento e rugge in volto.
Balsami di luce intagliano Le intercapedini di intarsi, E abbagliano Le moltitudini di sparsi Sinonimi di omonimi, O congiunti, Le brillanti arsi di eponimi Disgiunti,
sabato ho colto un crepitio in me un tonfo simile a una digressione di sospiri domenica ho ignorato il suo lievitare esponendo i miei sentimenti a una minuta pioggia di silenzi
Utilizzare il tempo in tutte le sue forme. I minuti, frammenti di vita. Le ore, laghi tenui e discreti. I secondi, gocce di sudore e di gioia. Forme varie in evoluzione Cosce lunghe e slanciate,
Artefice, in cui mi alzo dal rogo d’incurabile mentre per nessuna rovina a cui il corpo permane, in quel vasto pensiero ritrovai flabelli di piume. Nell’abborracciata antiporta degli occhi lungo semplici stelle che irradiano come ruscelli, si addensano passi incantati in grembi di lune feconde.